giovedì 26 maggio 2011

Io e me stessa


L'unica persona con cui devo convivere per sempre sono io stessa.Sara' banale ma in questo momento per me e' profondamente una rivelazione.

Si convive coi genitori finche' non si prende la propria strada.

Si convive con la sorella finche' non e' naturale fare ognuna le proprie scelte di vita.

Si convive con il fidanzato / marito... finche' dura! Altrimenti si sciolgono il patto e gli interessi.

Ma con se stessi si fanno i conti tutta la vita, con te stesso non ti lascerai mai. Quando ti lasci e' finita sia la gioia sia la sofferenza.

Non e' vero che ci si puo' lasciare da se stessi, anche il piu' depresso dei depressi o il piu' ansioso degli ansiosi continuano a fare i conti con loro stessi e con il loro malessere. Ma non si "autolasciano" perche' qs non e' proprio possibile.

Significa che hai sempre una persona unica e irripetibile su cui contare. Ho cercato approvazione da mia sorella, dal mio fidanzato, dalla psicologa, da medici, colleghi, amici.... ma dopo un po' ne hanno a basta e io mi sento sempre sola e incompresa.

"Nessuno che mi capisce e dopo un po' ecco che mi abbandonano...", ma la verita' e' che anche quando non mi abbandonano, non mi basta, e allora? Perche', volenti o nolenti, si e' entita' separate.

Ma io e me stessa no. Sono e saro' sempre con me.

E allora mi devo trattare bene e rispettare. Ed ho il diritto di protestare alzando la voce, non stando male, facendomi le mie ragioni.

Ho il diritto e il dovere di divertirmi, di gratificarmi, di fare cio' che mi fa stare bene, di curarmi, di non negarmi di vivere perche' cmq non muoio di ansia (e l'ho piu' che mai testato e lo so bene) ed intanto lascio passare la vita senza divertirmi e assaporarla davvero.

E la vita dura un attimo, qs e' la verita' ed io la sto sprecando se continuo a cercare la compagnia, l'approvazione e la comprensione in altri invece che dall'unica persona che puo' darmi cio' che voglio profondamente. Me stessa.

Tutto il resto e' un dono.