lunedì 31 agosto 2009

SOFIA


Sei bella, luminosa come il tuo sorriso

Sei bella, come il soffio di vento

che scompiglia vesti e capelli.


Bella come il nome che porti,

giunge da lontano percorrendo molte terre.


Sofia... dolce brezza australe,

lieta novella.


Nessuno può farti del male.

Guardi alla vita con occhi di Sapienza,

di cose spicciole,

di gioia tesa in una mano.


Sei bella come la Speranza

riposta in te per il futuro.

come la terra,

bruna, che accoglie le radici.


Sofia, dolce,

inizia senza timore il tuo cammino

nessuna lacrima,

lo giuro,

si fermerà mai troppo a lungo

sul tuo giovane volto.

giovedì 27 agosto 2009

Figli che deludono i genitori, che non riescono ad essere all’altezza delle aspettative, che non sono o non fanno cio’ che loro vorrebbero… e l’incontrario? Quando sono i genitori che deludono i figli?


E non ha importanza quale che sia la causa, legittima o meno, e quali che siano le ragioni. La delusione e’ quando le parole vengono interrotte e non ascoltate. E’ quando la supponenza dell’atteggiamento e’ sempre tal quale negli anni, senza mai cambiare, senza che nulla possa diventare discorso fra persone adulte con problemi veri e reali non più con capricci.

Questa fatica per essere convincente, davvero… non la sopporto più… vorrei che potesse esistere comprensione reciproca.
L’idea della resa è impopolare per l’individuo moderno, il cui orientamento si basa sull’idea che la vita sia una lotta, un combattimento o quanto meno una contesa. Molte persone considerano la vita una attività che tende a un qualche conseguimento, a un qualche successo.

L’identità personale spesso è più legata all’attività della persona che al suo essere. Ciò è tipico di una cultura narcisistica, nella quale l’immagine è più importante della realtà. Di fatto, per molte persone l’immagine si sostituisce alla realtà.

In una cultura narcisistica, il successo sembra conferire autostima, ma solo in quanto gonfia l’Io dell’individuo. Il fallimento ha effetto opposto, giacchè produce una deflazione dell’Io.

In questo clima, la parola “resa” è equiparata ad una sconfitta, ma in realtà è solo la sconfitta dell’Io narcisistico. (…)

Resa non significa abbandono o sacrificio dell’Io. Significa invece che l’Io riconosce il proprio ruolo subordinato al Sé, la propria funzione di organo di coscienza e non di padrone del corpo. Dobbiamo riconoscere che il corpo ha una saggezza frutto di miliardi di anni di storia evolutiva, che la mente conscia può solo immaginare senza però riuscire mai ad afferrare.

Il mistero dell’amore, per esempio, va oltre la portata del sapere scientifico. La scienza non può stabilire alcun collegamento tra la concezione del cuore come una pompa che invia il sangue a tutto il corpo e il cuore come organo dell’amore, che è un sentimento. (…)

Non è vero che mente e corpo siano uguali, come alcuni sostengono. La loro apparente uguaglianza è la conseguenza della visione limitata della mente conscia, che vede solo la superficie delle cose. Come nell’esempio dell’iceberg, noi vediamo solo poco più del 10% della sua massa. La parte oscura, la parte inconscia del nostro corpo, è quella che fa fluire la nostra vita.


Alexander Lowen (1919 – 2008) “Arrendersi al corpo”

martedì 25 agosto 2009

Poco tempo fa una mia amica ha detto: "l'amore non finisce. Puoi perderti, allontanarti o altro, ma se e' amore, non finisce"


Penso che lo possa capire solo chi come me ha amato qualcuno che e' stato perso per strada. Nonostante tutto continuo ad amarlo e non ci posso fare niente. Persiste nel tempo e non ci posso fare niente.


E poi uno si fa la propria vita, tutto ok, tutto normale, ma rimane un angolino profondo e nascosto nel proprio cuore, che sara' sempre.


Vorrei dire semplicemente addio a questo amore e lasciarlo andare, liberarmene, ma non mi e' possibile. Non si puo' deciderlo con la testa e via, puff, sparito. l'amore, perso, profondo, ha vita propria che strazia, ti accartoccia su te stessa e non puoi fare altro che continuare a vivere e continuare ad amare.




"Ha ognuno di noi le sue ferite..."
Ad un certo punto qualcosa fa click, allora qualcos'altro fa click e cosi' via in un mare di click... e' giusto, e' la vita che funziona cosi', ad ingranaggio. Si puo' anche fare che uno sta fermo cosi' non c'e' niente che clicca... ma mica si puo' stare fermi tutta la vita no? Perche' tanto poi la vita sceglie per te.


Tutto qui sta facendo click, ma finalmente in un modo positivo.

lunedì 24 agosto 2009

Ieri ho rivisto una persona che non vedevo da molto, che e' cambiato molto e che mi evita molto.... e' stato un po' divertente e un po' imbarazzante...