giovedì 13 gennaio 2011

Egr. Sig. M,

affido questa mail alla rete con la quasi certezza che non Le arrivera' mai ne' mai la leggera', in ogni caso ci tengo ugualmente a scriverLe per ringraziarLa. E' ovvio che le Sue azioni siano spinte principalmente da interessi economici, ma credo che anche Le stia un po' a cuore questa nostra povera Patria per cui nessuno fa niente e chi ci prova non ho dubbi che si trovi ad affrontare "uno sforzo sovrumano". La ringrazio e ammiro per cercare di cambiare le cose, impresa mai facile o senza controversie neppure nella piu' piccola delle realta'. Continuare a lamentarsi e basta e' piu' facile e consuma meno energie. Mi perdoni se La vedo come un supereroe moderno senza mantello e calzamaglia ma provvisto di una intelligente tenacia. Grazie per saper comunicare in un modo semplice, diretto, chiaro e lineare tra tanti che invece non sanno o non vogliono farlo. Non ho l'eta' per aver partecipato a lotte sindacali, non sono una operaia, non sono indubbiamente un alto livello, ma semplicemente una impiegata che cerca, nel suo piccolo, di ragionare autonomamente su cio' che accade.

Penso che Lei possa davvero fare la differenza nel Suo tempo ma anche oltre, come l'effetto di un'onda lunga.


Se dovesse mai arrivarLe questa mail, La prego vivamente di perdonare il disturbo arrecato.

Con i piu' cordiali saluti.

mercoledì 12 gennaio 2011

A VOLTE....


Una piccola risposta

da tempo assai dimenticata,

o che sembrava ormai riposta

a volte arriva, trova la strada.


Di domande ne fai tante,

tutte legittime esigenze,

non riesco a essere andante,

faccio molte resistenze.


Chissà se sai quanto mi pesa

questo mio fardello strano,

che è una sorta di difesa

ma non porta neppur lontano.


Quante cose vorrei fare...

tante, troppe e mai nessuna,

bisognerà pur cominciare

a tentarne almeno una!


E se la forma è dissacrante

forse è proprio un'ironia

che per poter essere andante

si vada all'Opera in allegria!