giovedì 26 luglio 2018


Leggo di destabilizzazioni…
Lo sono anche io in questo periodo, per cose spiacevoli e per cose piacevoli.
Quelle spiacevoli cerco di circoscriverle, arginarle, contenerle perche’ attualmente non posso ne’ dimenticarle, ne’ allontanarmene e ancor meno risolverle.
Quelle piacevoli invece non voglio e non posso definirle. Mi trovo coinvolta in una sorta di dimensione che a tratti mi sembra essere del tutto mia personale e a tratti ricambiata ma con toccate e fuga inaspettate e discrete fino alla perplessita’.
Questo gioco da cui dovrei staccarmi con un poco di razionalita’ in realta’ mi piace, mi solletica l’ego e lo spirito, mi serve per distrarmi dalle situazioni spiacevoli di cui sopra… ma mi crea anche una adrenalina e agitazione costante che mi affatica, mi rende stanca e insonne.
Alla fine probabilmente si esaurira’ di morte naturale, e forse per questo al momento continuo a giocare.
Per contro, ho anche bisogno di dormire...

lunedì 23 luglio 2018

"Se non puoi renderti insostituibile, renditi indimenticabile"
E' quello che sei riuscito a fare tu, dr. Bruno Rossi.
Fa' buon viaggio.

giovedì 19 luglio 2018

Pasticcio di riflessioni.

Eccomi ormai tornata dalle ferie estive… “sole, cuore, amore” e bon.
Sono stata bene e mi sono rilassata e, considerando la situazione lavorativa piuttosto stressante e ancor piu’ quella familiare (gestione genitori anziani), e’ stata assolutamente una manna dal cielo! Non mi sto lamentando.

Eppure…
Il mio animo, che conserva una porzione della particina avventurosa e incosciente tipica della adolescenza, vorrebbe impiegare il poco tempo a disposizione per partire, viaggiare, visitare luoghi piu’ o meno distanti e meno degradati dall’economia del turismo e del mondo globale.
La restante parte, in particolare le mie viscere gastrico-intestinali e l'apparato vestibolare, invece non reggerebbero.

Non lo nego, sono un po’ giu’. Torno con la ovvia consapevolezza di ritrovare intatti i problemi e le situazioni di sempre.
Cristallizzati come costruzioni di sale. Ed il distacco da esse le amplifica al ritorno, le rende meno sopportabili, piu’ insidiose.
Il dubbio che sto conducendo una vita di merda viene.

In questa mia vita ci sono cose che mi mancano quando sono via ma col passare del tempo il senso di nostalgia (quasi di abbandono), fortissimo quando ero piu’ giovane, si e’ invece attenuato e si affaccia la consapevolezza che la “casa” l’abbiamo in noi stessi, nei ricordi, nelle abitudini, nella cultura, nelle manchevolezze, nella profonda natura di quello che siamo.
Se dalle vacanze non si tornasse, ci si fermasse in un posto (con un clima piu’ compiacente), con il tempo ricreeremmo legami, hobbies, routine non cosi' diverse da quelle precedenti, rendendo inutile il cambiamento?