giovedì 26 settembre 2019


Mi rendo conto che il detto “comunque fai, sbagli” è dannatamente vero!
In questa situazione del cazzo in cui mi trovo, con mia madre ko per l’Alzheimer e mio padre, che rompe più che mai i coglioni, fermo su una sedia a rotelle, tutti gli altri mia sorella, mio marito, Luca del maneggio, fanno a gara per diventare ancora più insopportabili cercando di farmi andare del tutto fuori di testa!
Mia sorella che ordina pretende ed esige che io sia al suo servizio ma poi lei non mi dice nulla dei suoi programmi.
Fulvio che invece di sostenermi con un po’ di comprensione si incazza, manco fossero problemi a cui è chiamato a provvedere lui.
Luca che, nonostante io mi faccia i cazzi miei e cerchi di rilassarmi almeno un’oretta senza dare fastidio a nessuno, mi dice che sono negligente perché non ho parlato col dentista dei cavalli (presente in quel momento in maneggio) su una cosa peraltro di cui già ero stata aggiornata! Ma che altro discorso dovevo fargli?
IO!!  NEGLIGENTE!!!
Ieri avevo proprio vgl di mandarlo affanculo!

Sono decisamente stufa e stanca e depressa e con poche energie!
Non so perché questa defaillance mi prende sistematicamente a settembre quando comincia a cambiare stagione e temperatura.
Le cose che due settimane prima affrontavo in scioltezza (e parlo di cose divertenti, una cena con amici, una passeggiata a cavallo…) due settimane dopo mi causano stanchezza e fatica!
Diciamo che l’unica cosa positiva è che ormai lo so e quindi quando scatta settembre scatta anche la maggior attenzione a riguardarmi un po’. Certo che in una situazione del genere è comunque una impresa non facile.

E’ pazzesco dover pensare che le persone che ti arrecano più danno sono in realtà proprio quelle che ti stanno più a cuore, quelle che dovrebbero avere cura di te e di cui tu dovresti aver cura in un modo reciproco. E’ invece è proprio il contrario!
Non posso dimenticare quando l’anno scorso, attanagliata da un attacco di panico (non troppo pesante come altri in passato per fortuna) chiamai al telefono mia sorella, la quale era in pizzeria, per avere un conforto dato che ero sola in casa e mi sentii rispondere “pulisci il bagno, cosi ti tieni impegnata e non ci pensi!”. Alla facciazza! Grazie al cazzo per il sostegno e vaffanculo!

Ma poi alla fine, sono io che sbaglio! Io che cerco di essere sempre disponibile, che per anni ho corso dietro a tutti facendo da supporto morale e materiale. Che mi son presa un sacco di calci in faccia rimanendo zitta.
Guarda caso, nel momento in cui ho alzato un po’ la testa perché, diciamocelo, un esaurimento nervoso con ansia e attacchi di panico quanto meno dovrebbe far riflettere, la cosa non è più andata a genio. Il piu’ classico dei clichè!
Ma io un altro esaurimento non ci penso proprio ad averlo, dato tra l’altro che poi me lo devo smazzare da sola perché nessuno, a me, darebbe una mano. E quindi in conclusione direi che possono tutti andare sonoramente affanculo!

giovedì 18 aprile 2019


Una vita per un’altra vita.
Ieri è stata una giornata cominciata con un uomo che si è suicidato all'entrata degli uffici dove lavoro ed e’ finita con la nascita di un bambino nuovo, figlio di un collega.
Strano come a volte si incrocino gli eventi, come se ci fosse un filo che ci unisce tutti.
Chissà. Forse c’è.

Fatto sta che è stata una giornata intensa, difficile sia per chi si e’ trovato in qualche modo direttamente coinvolto nella vicenda, sia per chi non lo è stato.
Non abito a Buenos Aires o vattelappesca, dove eventi di questo genere possono anche non stupire più di tanto.
Abito in un piccolo centro, dove il gossip cittadino arriva prima della testata giornalistica locale.
Non siamo… non sono… avvezza a questo tipo di emozioni.

Ma ieri è anche iniziata una nuova vita. E alla fin fine è stato un pareggio.

venerdì 8 marzo 2019


La verità è che sono triste. Molto triste.
Un paio di settimane fa mio papà è caduto in casa e si è rotto la 4’ vertebra lombare. In più 4, 5 giorni fa si è svegliato al mattino confuso e dicendo cose senza senso (pure lui!). Ecco, adesso la situazione (già bella tosta) si fa ancora più tosta. Se mio papà cede (e prima o poi, dato che ha 82 anni, succederà) non ci salviamo più.
Mia sorella già accenna a voler mettere mamma nella sez. Alzheimer del pensionato.
Io tremo al solo pensiero di farla finire così, che in un mese l’ammazzano.
Sono triste, e preoccupata e ciononostante so che perdere le persone a noi vicine è un passo obbligato. Che tutti ne farebbero a meno ma non è possibile. Di lì si deve passare e tutti prima o poi dovremo morire.
Considerazioni tristi per pensieri tristi.
Secondo me sarebbe più umano almeno tentare la strada di tenerla a casa sua con due persone dedicate 24h su 24. Almeno tentare.
Non so come andrà a finire… non bene ma vorrei nel modo più sereno per tutti almeno.
Ma vista la struttura e i rapporti nella ia famiglia temo che questo sia un vero miraggio.

E io intanto cerco di sopravvivere e di galleggiare, di dormire, di non piangere e abbattermi troppo. Cerco di rimanere razionale, di accettare, di dare retta a quel santo di Fulvio che mi rimane accanto e che spesso mi consiglia con la sua visione logica degli eventi e delle persone. Quello che non voglio è avere un altro esaurimento. Tornare a stare male, ad avere attacchi di ansia e panico. Farò di tutto per oppormi a questo, anche se può non essere compreso dagli altri, anche se significa stare da parte o farmi sbattere il telefono in faccia.
In ciò che posso fare posso arrivare solo fino ad un certo punto, oltre devo tutelare me stessa.

mercoledì 27 febbraio 2019


Da un po’ di mesi a questa parte mi sono iscritta ad un sito gratuito di “amici di penna”.
La cosa è partita un po’ dalla necessità di praticare l’inglese senza infognarmi nelle solite lezioni settimanali che, dopo averle frequentate per anni (anche in modalità one-to-one con insegnante madrelingua) francamente mi hanno abbastanza stancato.
Per la verità, nel risistemare qualche angolo dell’armadio, mi è venuta in mano una scatola da scarpe rossa dove dentro, sorpresa sorpresa, ho rinvenuto delle sgualcite vecchie lettere di quando, adolescente, tenevo una lenta e faticosa corrispondenza con una ragazzina americana! Negli anni ’80 a scuola, l’insegnante di inglese usava abbastanza incoraggiare queste corrispondenze “pen pal” e ricordo che mi aveva dato questo nominativo.
Lo scambio letterario era durato qualche mese con una fatica improba da parte mia che, obbligatoriamente, dovevo coinvolgere mia sorella per le traduzioni! Dopo qualche scambio di piccoli regali (orecchini minutissimi, braccialetti di corda e robe che potevano stare dentro ad una lettera) la nostra relazione epistolare si interruppe quando io scrissi che, per merenda, mangiavamo degli “snack”… ma scrissi “snake”, e lei non mi rispose piu’!

Ecco, per tornare “a bomba”, da circa l’autunno scorso mi sono iscritta a questo sito di “pen pal”, versione moderna dello scambio epistolare..
I lati positivi sono che non spendo soldi per i francobolli e soprattutto la corrispondenza ci guadagna in termini di tempo!
Mi sono piovute richieste di amicizia (alcune alquanto ambigue anche) e ho intavolato qualche chiacchera con persone che poi sono sparite velocemente tanto quanto erano arrivate… ma a distanza di tempo sto conservando una buona corrispondenza con una donna tedesca e un uomo iraniano. E la cosa mi fa piacere. E’ piuttosto singolare e sto scoprendo abitudini e tradizioni ben diverse dalle mie!
E tra l’altro faccio anche pratica di inglese in modo si’ obbligato ma piu’ divertente!
E’ un modo per uscire dalla routine, relazionarmi con altre persone oltre le solite che ho intorno, per pensare ad altro rispetto alle grane quotidiane. Ma anche per aprire un po’ la mente, “viaggiare” quando non se ne ha la possibilità in termini di tempo e denaro…
A conti fatti, ne sono contenta! Ho avuto una buona idea!

mercoledì 6 febbraio 2019

Festival di Sanremo 2019:
visto dalle ore 21.30 alle 21.35.
Loredana Bertè che, nonostante i suoi circa 68 anni, si presenta con (pochi) capelli fluenti color azzurro fata turchina, una giacca che, in teoria, avrebbe dovuto comprendere la parte sotto (Pantalone? Gonna? Leggins almeno? E invece niente) ed ormai con una voce scarsa e gracchiante (e talvolta fuori tono) pallido ricordo dei tempi andati.

Ecco, il mio contributo di audience per il 2019 l'ho dato, mo' passiamo ad altro.

lunedì 14 gennaio 2019

C'è un limite oltre il quale la pazienza cessa di essere una virtù.