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giovedì 18 aprile 2019


Una vita per un’altra vita.
Ieri è stata una giornata cominciata con un uomo che si è suicidato all'entrata degli uffici dove lavoro ed e’ finita con la nascita di un bambino nuovo, figlio di un collega.
Strano come a volte si incrocino gli eventi, come se ci fosse un filo che ci unisce tutti.
Chissà. Forse c’è.

Fatto sta che è stata una giornata intensa, difficile sia per chi si e’ trovato in qualche modo direttamente coinvolto nella vicenda, sia per chi non lo è stato.
Non abito a Buenos Aires o vattelappesca, dove eventi di questo genere possono anche non stupire più di tanto.
Abito in un piccolo centro, dove il gossip cittadino arriva prima della testata giornalistica locale.
Non siamo… non sono… avvezza a questo tipo di emozioni.

Ma ieri è anche iniziata una nuova vita. E alla fin fine è stato un pareggio.

giovedì 4 agosto 2011

Ogni volta che si vuole ottenere qlcosa, per avere di piu' o per farsi le proprie ragioni, si deve fare i conti con un po' di agitazione. Almeno per me. E' la mia vita. Perche' significa che qlcosa sta cambiando o cambiera'. Ma ieri sera a letto pensavo che innanzitutto non e' possibile che le cose non cambino mai, soprattutto nelle piccolezze; ma, piu' importante, e' meglio cavalcare un po' di agitazione ed ottenere il risultato che non avere l'agitazione ma tenersi il nervoso o l'apatia continuando a subire (ed avendo alla fine l'ansia).


Nella vita si subisce sempre un po', e' inevitabile, ma ci deve essere un minimo equilibrio con il farsi le proprie ragioni.


Cosi' ho immaginato che subire equivale a scappare, mentre farsi le proprie ragioni equivale a girarsi e guardare in faccia a quel che sta succedendo. Insomma, affrontare le cose, anche se con un po' di paura, guardarle, capirle e risolverle significa far diventare l'ansia piccola piccola. Una cosa da poco.

Devo aver fatto centro, perche' ieri sera con questo pensiero mi sono acquietata ed addormentata.


L'insegnamento e': se ti insegue un enorme dragone trova il coraggio di voltarti, potrebbe esserci solo un bruchino!

martedì 19 aprile 2011

Questo e' un momento un po' difficile, bello, ma un po' difficile.

Cambiando casa (e completamente abitudini) pensavo che avrei dato un bello smacco alla mia ansia.... e' di qs giorni invece un bello scombussolamento... la mancanza di controllo sugli oggetti.... lo so lo so che dovrebbero essere minchiate, eppure mi mandano in tilt, sono fatta cosi'. Dovrei pensare positivo e dirmi che e' una situazione temporanea, che ci si sistema un poco alla volta che gli scatoloni spariranno, che lo spazio lo creeremo con nuovi arredi... eppure ho fatto tilt. Forse perche' come il mio solito vorrei tutto e subito a posto in un batter d'occhio sentendomi possibilmente anche comoda e a mio agio...

Quando non avevo le mie cose imputavo questa insofferenza alla mancanza delle mie cose, adesso che le ho la imputo al fatto che manchino mobili per organizzarle al meglio. E se una volta che ci saranno anche quelli qs sensazione non passasse? Qs ansia? Cosa faro'?

giovedì 15 settembre 2005

Si puo' essere in ogni luogo e in ogni tempo ma ovunque ci sara' sempre la vecchia cara Rete. Porto sicuro a cui approdare. Un porto senza precise coordinate geografiche, dove siamo parole senza volto ne' sostanza. un porto dove ci si incontra, si discute, ci si sente meno soli talvolta o semplicemente al sicuro dall'essere dispersi e senza dimora.


Vi ringrazio per i commenti al mio precedente post, e vi ringrazio davvero per esserci.  Un abbraccio grande.

giovedì 14 luglio 2005

Una volta un amico mi ha chiesto di cosa avessi paura… me lo ha chiesto parecchio tempo fa e ho continuato a snocciolargli una tiritera della quale comunque ero davvero convinta.
Ora so (o almeno comincio a sapere) che davvero ho paura… Paura non tanto di morire ma di rimanere in quella sorta di meta’ strada vegetativa e ahime’ cosciente della propria condizione. Ho paura di non poter piu’ fare cose che mi danno gioia e sono parte di cio’ che sono. Ho paura di non poter piu’ esprimere me stessa attraverso il mio corpo. Ho una gran paura di non saper amare e non sapermi fidare piu’ di nessuno . Credo di cercare (e riuscire) ad allontanare le persone, cosi’ da non rischiare di vedere che in realta’ non mi amavano e probabilmente non mi avevano mai amato. Ho veramente paura di rimanere sola con me stessa e guardandomi in faccia vedere tutti i miei difetti. Ho paura che non riusciro’ mai a chiedere scusa e dire ti voglio bene a tutti quelli a cui tengo di piu’ al mondo fino a che non sara’ troppo tardi. Ho paura di perdere coloro che amo e di rimanere da sola.
Lupi!