venerdì 16 novembre 2007

Fare piccole cose anche se creano ansia, andando comunque avanti, significa accumulare piccoli successi.

Dai piccoli successi pian piano si acquista piu' sicurezza in se stessi e la consapevolezza che ce la si puo' fare cosi' pian piano si faranno cose sempre piu' grandi.


Questo e' cio' che sto cercando di tenere come karma...

E' un momento duro... ci sono parecchi alti e bassi, conquiste e cadute... a volte davvero penso di non farcela, altre riesco a darmi coraggio (o forse e' solo questione di cocciutaggine) e proseguire.

E' anche una questione di speranza... che forse sara' anche l'ultima a morire, ma tante volte e' moribonda... e finisco per pensare che la situazione non potra' cambiare.

C'e' chi mi dice di non fare nulla, che le cose si muovono da se'... penso che sia vero perche' mi rendo conto che capisco molte cose con la mente, ma l'emotivita' ha una consapevolezza sua indipendente, che a volte arriva in ritardo e a volte in anticipo.

In questo momento, in questo preciso istante (che quando queste parole saranno rilette gia' sara' passato) mi sento veramente in pace... Ci sono solo piccoli momenti in cui mi sento perfettamente bene. Poi un attimo dopo e' gia' tutto mutato, ma sono questi piccoli attimi che rinvigoriscono la speranza... la pace in se stessi e' una sensazione che esiste e che e' possibile provare... Sono attimi in cui mi fermo per goderne finche' posso perche', appena me ne accorgo e ci penso, sono gia' passati... vorrei stare in pace... stavo per dire "semplicemente in pace" quando invece tanto semplice non e'. Per nessuno, non solo per me.

Ma e' quello che vorrei quest'anno per il mio compleanno.

mercoledì 31 ottobre 2007

A chi non e' mai capitato di dover eseguire il tema "parla dei colori dell'autunno"... Penso che sia il tema piu' cretino che una insegnante possa dare. Come si puo' pensare che un bambino della scuola elementare abbia qualcosa da dire sui colori dell'autunno? A quell'eta' si hanno ben altri pensieri poco poetici ma sicuramente piu' interessanti e dinamici direi... infatti i risultati sono oltremodo mediocri e privi di qualunque passione.

In questo periodo dell'anno e' un pensiero che mi viene sovente, che mi fa sorridere o che mi trova stancamente contrariata della banalita'. E' un pensiero che sovviene spesso perche' abito in una piccola citta' circondata da colline, campi e vegetazione in genere quindi in auto mi perdo facilmente nel guardarmi attorno. Anche in primavera il paesaggio e' piacevole, tutto quel verde giovane e sfrontato, ma in autunno, devo arrendermi all'evidenza, cio' che e' intorno ha una straordinaria varieta'. Ora pioviggina da qualche giorno e l'acquerugiola che c'e' nell'aria smorza i contorni che sembra un acquerello, o forse e' solo la pioggia addosso al vetro. Ma rinforza la luce opalescente, cosicche' le superfici brillano. La natura crea un impasto, ogni essere vivente vuole essere protagonista della sfilata di fine stagione e si inventa ogni sfumatura cercando una originalita' del tutto personale. Sono una intrusa in tutto questo, un occhio esterno sorpreso a curiosare, ma non sembro dare noia. I preparativi procedono lenti e irregolari usando tempi a me del tutto inaspettati. E' una fucina che ha mestiere, sa cosa c'e' da preparare prima dell'arrivo dell'inverno. Osservo e come ogni volta vorrei fermare l'immagine e il momento. Tutto l'intorno invece non teme il vento che improvviso cambiera' scenario. Non teme dover abbandonare, con l'incedere dei giorni, l'abito della festa. L'artigiano ha dimestichezza. Sapra' riutilizzare i suoi semplici strumenti quando nuovamente sara' il tempo. E' questa la lezione da imparare, ed io sono l'apprendista. Ecco, alla fine, anche io sono parte dell'insieme.

giovedì 27 settembre 2007

In questi giorni di pioggia, di nubi e di grigio mi sono accorta che l'unica cosa che trovo fastidiosa e' questo freddo improvviso. In realta' non so neanche come cavolo mi sento.. sto dormendo moltissimo e di sasso, cosa che non mi capita quasi mai eppoi la mia vita non ha chissa' quali slanci creativi e raccontare qui la mia routine... ecco, questo sarebbe veramente triste.

In questo marasma di apatia diffusa sto attendendo che inaugurino la nuova scuola di ballo (non danza) che aprira' proprio sotto casa mia. Questo potrebbe portare a due cose:

1- potrei lanciarmi nell'apprendimento di mazurche, valzer e foxtrot un po' per umorismo e un po' per vedere se esce fuori un buon accoppiamento la con mia tecnica tap ormai consolidata da piu' di 10 anni (chi si ricorda di Fred Astaire? Direi un esempio riuscito dell'unicione di due tecniche ben diverse)

2- non potrei accampare scuse di strada, traffico e nebbia per saltare le lezioni perche' dovrei solo prendere l'ascensore e sarei arrivata (manco la strada devo attraversare!)


E quindi, cheffaccio? mi iscrivo? beh, intanto vado all'inaugurazione e magari con CV mi propongo pure come insegnante di Tip Tap!

La verita' e' che ho voglia di qualcosa di nuovo, divertente e non troppo impegnativo (sembra la pubblicita' dell'ovetto Kinder!) pero' perche' mi sento cosi' stanca?

Devo ancora cominciare e gia' mi sento letteralmente a pezzi...

Che chiavica!

Eddai, diamo la colpa all'autunno e chissenefrega!

giovedì 13 settembre 2007

Che strano... che strano deve essere rendersi conto, un giorno, che la persona con cui hai vissuto 10 anni, che hai sposato, amato, hai scelto di avere accanto per la vita... un giorno, all'improvviso, non la riconosci piu'.


Scoprire che sono anni che nasconde un segreto, che soffre, e' confuso... anni... e tu pensavi di vivere il "matrimonio perfetto", eri felice.


Cosa dire a una amica... Al di la' della comprensione, di starle vicino... non ci sono parole, penso. E' una sconfitta in partenza.




Tranne la morte tutto cambia, proprio vero. Si cambia. Essere pronti a non fossilizzarsi e a non farsi terrorizzare (come la sottoscritta).


Mi penso a 10 anni fa e quasi non mi riconosco neppure. A qualcuno non capita, a me si'. Cambiamenti su me stessa per quello che sono nel profondo tralasciando cio' che faccio o chi mi sta intorno. E' da non credersi.




Ma succede per tutti, e poi un giorno gli dici: "non ti sopporto piu'".


E lui: "neanch'io".




Buonanotte.

lunedì 10 settembre 2007

Ultimamente sto cercando di terminare la giornata dicendo "grazie". Ringraziando per tutte le cose belle e positive che mi sono accadute nella giornata, che mi sono state date dalle persone a cui voglio bene e che mi sono vicino. Forse sembra una scemenza, ma ad essere sincera questo mentale rito serale mi pacifica, mi concilia il sonno e mi rasserena. Li' per li' sembra di non aver nulla di cui ringraziare, mentre basta soffermarsi qualche momento in piu' per trovare in realta' molte cose, senz'altro anche banali ma non per questo meno importanti, che ci hanno regalato qualcosa che ha fatto la differenza della giornata...

giovedì 16 agosto 2007

Sto vivendo una storia di amore grande, davvero molto bella. Una storia che spero porti a fare strada a lungo. Ho incontrato una persona che mi stupisce, con cui litigo, che sa starmi vicino in un modo equo per entrambi. E' una storia che a tratti mi spaventa perche' so che se volessi potrebbe portarmi lontano e la cosa mi attrae e mi turba insieme. In realta' mi sto addentrando in un terreno di coppia sconosciuto. Avere questo livello di confidenza e profondita' e' la prima volta che mi capita. E' bello e faticoso insieme, a volte ferisce, spesso mi sembra di inciampare. In principio pensavo che non sarebbe andata avanti molto (I'm not easy..) e forse il tutto era stranamente piu' semplice... ora mi ritrovo a dovermi calibrare in coppia e non individualmente. Si debbano tenere i propri spazi, ma i problemi devono essere affrontati in due ognuno per la sua parte e cosi' pure i successi... E' banale forse ma non semplice, ed io che sono piuttosto individualista non solo faccio un po' fatica ma intravedo tutto un altro modo di gestire le cose che fino ad ora non avevo considerato.

L'amore e' un sentimento strano, deve avere un solo requisito: tutto.

mercoledì 14 febbraio 2007

E' sempre tutto cosi' difficile e macchinoso. Un tritacarne con gli ingranaggi duri. Sono stufa e stanca di non contare mai un cazzo, di essere continuamente limitata o bloccata, di essere sempre al di fuori (sopra o sotto le righe non ha importanza) cmq al di fuori del sistema perche' sono diversa e mi vengono dei dubbi. Mi vengono dei dubbi perche' non posso credere di avere incondizionatamente ragione, per cui da qualche parte c'e' un bug, probabilmente sbaglio qlcosa e non so dove, ne' cosa. Sono stanca anche dei miei limiti personali, di non avere la leggerezza che avevo prima nel provare una lezione, uno sport, una qualunque altra cosa che possa venirmi in mente. Sto in una prigione mentale, senza pareti e non c'e' verso di venirne fuori fino in fondo. Mi soffoca questo sistema, questa gente, questa realta', vorrei avere entusiasmo ma non ce la faccio, le cose alla fine vanno sempre nello stesso modo e mi sembra di non poter gestire niente come davvero vorrei. Biso gna stare alle regole, ma non ho l'intraprendenza, ne' la creativita', ne il coraggio e neppure la forma mentis per infrangerle. Mi sento semplicemente mediocre.

Vorrei essere qualun'altro, con la propria indipendenza, vorrei essere libera da tutto e da tutti senza avere sensi di colpa, rimorsi, codardia... mi sento codarda in ogni momento della mia vita, diffidente, sempre a guardarsi dietro le spalle... vorrei camminare con la testa alta, con fierezza ma quando ci provo ecco che mi manca il fiato, mi tirano le gambe e avanza la paura... ho bisogno di staccare la testa, sta girando a 3000. Dovrei cercare di realizzarmi e di realizzare qualcosa per me e anche questo non sapere cosa e' frustrante. Non mi sento nessuno, non mi identifico in niente. Mediocre senza il conforto di esserlo. O forse lo sono con la rabbia di non volerlo essere.

mercoledì 10 gennaio 2007

Buon anno...! Nonostante sia ricominciato il lavoro, nonostante le giornate (almeno qui) siano fredde, grigie e bigie, l'inizio anno e' stato davvero spettacolare! Per la verita' era da molto che non mi concedevo una vacanza vera, coi fiocchi, e quest'anno ho volato fino a Valencia! Che dire... bella! Bella oltre all'architettura, bella per il clima, bella per la pulizia, per la gestione urbanistica, per lo spirito sociale che pervade l'aria... non sono una che ha viaggiato all'estero chissa' quanto, e forse il mio e' il solito innamoramento di chi scopre cose nuove, forse potrei innamorarmi ogni 6 secondi... chissa', ma mi e' piaciuta la sensazione di liberta', leggerezza e potenzialita' che ho sentito in questi 3gg di vacanza. E' stata anche una vacanza mentale, un'allontanamento da una routine che si era fatta da un po' troppo pesante. E' stata una parentesi personale per i momenti di disorientam ento che hanno richiesto coraggio per essere affrontati, ma soprattutto per saltare di livello in un rapporto che sta davvero diventando importante. E' stato bello poter condividere le ore, la giornata, lo shopping, le lunghe passeggiate, la nanna... lo so che e' normale, ma e' ormai da un po' che quello che e' la norma invece mi stupisce, mi commuove, mi agita, mi fa imparare un senso. Sono cambiate molte cose negli ultimi mesi e ancora molte cambieranno, e' un viaggio anche questo che porta lontano ma senza tornare da dove si e' partiti, spesso mi ha fatto paura e spesso mi sono seduta sul ciglio della strada. Ora, oltre a camminare, vorrei imparare anche il coraggio di fare delle scelte.