mercoledì 24 ottobre 2018


Se trovassi un uomo che avesse il mio stesso sguardo,
la mia stessa comprensione.
Se trovassi un uomo capace di capirmi come io comprendo,
di sentire come io sento,
me ne innamorerei perdutamente.

venerdì 5 ottobre 2018

In questi giorni sono a casa dal lavoro.
Mi sono beccata lo svarione stagionale..raffreddore, mal di gola, tosse....
Cmq in questi giorni di pausa dal mondo, in cui me ne sto in casa, piu' o meno a riposo, mi accorgo che tornano a galla vecchi amori... ho riesumato la chitarra dalla sua custodia e anche se è un po' scordata e le dita non si ricordano e non si muovono con la stessa dimestichezza sulle corde, anche se la voce è altrettanto arrugginita (col mal di gola poi!)... ancora riesco ad emozionarmi, a coinvolgermi.
Suono la chitarra solo per me, ho imparato da sola ai tempi degli scouts e ho continuato a "cantarmela e suonarmela" semplicemente come passatempo per un certo periodo.
Poi la vita è cambiata, i ritmi e tante cose... e la chitarra è rimasta nella sua custodia in docile attesa.
Ho rispolverato qualche intramontabile testo (Guccini, Ruggeri, De Andrè, De Gregori, Pino Daniele..) robe cosi'... e il tempo passato mi ha fatto rileggere i testi dando loro un nuovo significato (forse quello vero, non so) che è profondamente diverso dal senso che leggevo a 15 anni ma anche a 30.
Ovvio, anche un po' banale, ma in questo momento mi sento nostalgica e anche un po' felice.

mercoledì 5 settembre 2018


Si vive alla giornata…
Non posso proprio lamentarmi, la mia settimana standard prevede una giornata di disperazione e pianti, una giornata di euforia da maneggio, una giornata di fatiche casalinghe, una giornata di riposo, una giornata di nevrosi da ufficio, una giornata di riflessioni sul tempo che passa e il senso della vita (oggi)… ma chi sta meglio di me?
Ho una vita varia ed emozionante, le montagne russe del migliore parco divertimenti mi fanno una pippa!

lunedì 27 agosto 2018


Che razza di periodo….
 Mi sento di nuovo molto sola come non mi succedeva da molto tempo.
Mi ritengo diffidente di natura, bisogna conoscermi bene per superare (da entrambe le parti) la mia barriera di “educata disponibilita’”. Ciononostante non sono esente dall’affezionarmi facilmente alle persone. Cerco di tenere un po’ di distacco proprio per questo motivo, perche’ so che alla fine rimarro’ delusa dal fatto che la mia voglia di conoscere qualcuno non sara’ ricambiata.
Sono curiosa, credo che le persone in generale abbiano molte sfaccettature, quando ne incontro una che mi incuriosisce e mi stimola piu’ di altre mi fermo ad osservare e ad ascoltare.
Perche’ questo non accade di riflesso? Perche’ mai nessuno ha voglia di spendere un po’ di tempo per conoscere me, per ascoltare me un pochino piu’ approfonditamente? Sono cosi’ noiosa? Non sono sufficientemente degna?
E sono stanca… sono stanca di sentirmi invisibile (e forse pure di esserlo).
Mi rendo conto che ho voglia di un po’ di emozione, di romanticismo, di complicità. Ho voglia di qualcosa di nuovo, emozionante… mi sto accontentando delle briciole. Ma il meccanismo in cui alla fine ti ritrovi con il passare degli anni e’ uno schiaccia sassi e a volte non si ha la forza e l’energia per distogliersi da questa situazione, neanche la convenienza molto spesso.
Mi ripeto… ma mi affligge questa mia mancanza di coraggio.

domenica 19 agosto 2018

Raccolgo intorno il mio cuore,
di nuovo in pezzi.
Il mosaico che si crea
ancora una volta è diverso.
Mi sento stretta in questa pelle,
in questa vita.

Sono afflitta dalla mia mancanza di coraggio,
soprattutto.

lunedì 13 agosto 2018

Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'è un campo.
Ti aspetterò laggiù.

Jalaluddin Rumi (XIII sec.)

giovedì 26 luglio 2018


Leggo di destabilizzazioni…
Lo sono anche io in questo periodo, per cose spiacevoli e per cose piacevoli.
Quelle spiacevoli cerco di circoscriverle, arginarle, contenerle perche’ attualmente non posso ne’ dimenticarle, ne’ allontanarmene e ancor meno risolverle.
Quelle piacevoli invece non voglio e non posso definirle. Mi trovo coinvolta in una sorta di dimensione che a tratti mi sembra essere del tutto mia personale e a tratti ricambiata ma con toccate e fuga inaspettate e discrete fino alla perplessita’.
Questo gioco da cui dovrei staccarmi con un poco di razionalita’ in realta’ mi piace, mi solletica l’ego e lo spirito, mi serve per distrarmi dalle situazioni spiacevoli di cui sopra… ma mi crea anche una adrenalina e agitazione costante che mi affatica, mi rende stanca e insonne.
Alla fine probabilmente si esaurira’ di morte naturale, e forse per questo al momento continuo a giocare.
Per contro, ho anche bisogno di dormire...

lunedì 23 luglio 2018

"Se non puoi renderti insostituibile, renditi indimenticabile"
E' quello che sei riuscito a fare tu, dr. Bruno Rossi.
Fa' buon viaggio.

giovedì 19 luglio 2018

Pasticcio di riflessioni.

Eccomi ormai tornata dalle ferie estive… “sole, cuore, amore” e bon.
Sono stata bene e mi sono rilassata e, considerando la situazione lavorativa piuttosto stressante e ancor piu’ quella familiare (gestione genitori anziani), e’ stata assolutamente una manna dal cielo! Non mi sto lamentando.

Eppure…
Il mio animo, che conserva una porzione della particina avventurosa e incosciente tipica della adolescenza, vorrebbe impiegare il poco tempo a disposizione per partire, viaggiare, visitare luoghi piu’ o meno distanti e meno degradati dall’economia del turismo e del mondo globale.
La restante parte, in particolare le mie viscere gastrico-intestinali e l'apparato vestibolare, invece non reggerebbero.

Non lo nego, sono un po’ giu’. Torno con la ovvia consapevolezza di ritrovare intatti i problemi e le situazioni di sempre.
Cristallizzati come costruzioni di sale. Ed il distacco da esse le amplifica al ritorno, le rende meno sopportabili, piu’ insidiose.
Il dubbio che sto conducendo una vita di merda viene.

In questa mia vita ci sono cose che mi mancano quando sono via ma col passare del tempo il senso di nostalgia (quasi di abbandono), fortissimo quando ero piu’ giovane, si e’ invece attenuato e si affaccia la consapevolezza che la “casa” l’abbiamo in noi stessi, nei ricordi, nelle abitudini, nella cultura, nelle manchevolezze, nella profonda natura di quello che siamo.
Se dalle vacanze non si tornasse, ci si fermasse in un posto (con un clima piu’ compiacente), con il tempo ricreeremmo legami, hobbies, routine non cosi' diverse da quelle precedenti, rendendo inutile il cambiamento?

mercoledì 27 giugno 2018

La verita’ e’ che capita di incontrare molte persone diverse con il passare degli anni.
Capita di incontrare qualcuno e farci affascinare e magari farci una storia che dura un po’.
Capita di incontrare qualcuno che ci attrae terribilmente per non si sa quale motivo, anche quando in realta’ non e’ proprio il nostro tipo estetico, eppure per chissa’ quale oscuro funzionamento dei feromoni gli salteremmo addosso.
Capita a volte di trovarsi invece proprio con il tipo estetico ideale, e invece (mannaggia) l’attrazione non c’e’ e si rimane solo amici.
E poi capitano quelle rare, rarissime occasioni in cui incontri qualcuno che tutto sommato ti piace fisicamente, ma anche ti interessa per quello che dice e pensa. E allora cominci ad ascoltarlo, e piu’ lo conosci e piu’ hai voglia di conoscerlo. E ti fermi ad osservare. I suo modi, i suoi movimenti, tutto cio’ che va oltre le parole. Lasciandosi coinvolgere da qualcuno con calma, nel tempo, fino a quando non sei disposto piu’ a farne a meno.
E’ quando capitano queste rare, rarissime occasioni che non rimane che sperare che la stessa cosa sia accaduta anche dall’altra parte.

martedì 26 giugno 2018


Oggi e’ una giornata complicata.
Ho dormito poco e male e mi sono svegliata piu’ stanca di prima.
Ieri sera sono andata a far visita ai miei, come faccio una o due volte a settimana.
Peccato che la situazione sia la seguente: mio padre ha 81 anni con tutti gli acciacchi fisici dell’eta’. Non e’ mai stato un omone per cui ora sta diventando sempre piu’ magro e fragile. La mente invece, a parte qualche svarione, e’ piuttosto lucida.
Mia madre ha 71 anni e da un paio d’anni e’ malata di Alzheimer. Indi lei fisicamente sta bene ma svariona alla grande.

E io sono arrabbiata! Arrabbiata per qs situazione, arrabbiata perche’ mia madre non se lo meritava di andarsene pian piano senza ricordi e senza dignita’. Arrabbiata perche’ mio padre, nonostante la possibilita’ economica e preghiere e convincimenti da parte nostra, si rifiuta di considerare la possibilita’ di avere un aiuto esterno “perche’ poi quanto mi costa?!”.
Peccato che mia madre gia’ ora non sia piu’ in grado di fare una operazione complessa in autonomia!
Peccato che io, da una parte sia bloccata in un ufficio fino alle 18 ogni giorno e dall’altra cerchi di non affogare emotivamente in qs situazione che trovo veramente dolorosa e affaticante!
Peccato che mia sorella, che ha la possibilita’ di essere piu’ presente della sottoscritta, sia gia’ adesso stanca morta ed altrettanto non si meriti una pressione di questo genere.

Nel giro di poco piu’ di un anno mi sono trovata con una famiglia spaccata i cui pezzi stanno andando alla deriva.
Ed io, a conti fatti, non posso fare niente. Perche’ la verita’ e’ che non si puo’ aiutare qualcuno che non vuole essere aiutato. E non si puo’ fare qualcosa che per tanti motivi non si e’ in grado di fare. E non si puo’ rischiare se stessi (di nuovo), non voglio!

E poi come ti sfoghi? Cosa cazzo dici? A chi?

venerdì 22 giugno 2018


Oggi si sta rivelando una giornata di merda!
Il che e’ un peccato essendo pure venerdi’! Ma la verita’ e’ che a volte arrivi a venerdi’ piu’ incasinato del lunedi’!
C’e’ da dire che pure qualche collega ci mette lo zampino, e per quanto io cerchi di organizzare tutto per bene ed arrivare preparata agli appuntamenti, poi qualcosa va storto e devo correre per gestire l’imprevisto.
Bisogna avere mille risorse ma io, modestamente, le ebbi!

venerdì 15 giugno 2018


Demoni
E’ notizia recente di un amico di un mio amico che si e’ suicidato l’altro ieri.
E siamo a 3.
L’anno scorso l’amico di una mia amica. A inizio anno il marito di una mia amica.
Sta diventando uno sport nazionale? Eccheccazzo!
Ieri il mio amico era piuttosto scosso e faceva le solite considerazioni del tipo: “eppure aveva una famiglia, non era solo al mondo…”, “ se invece che perderci di vista l’avessi frequentato qualche volta in piu’ magari…”, “forse e’ stato disilluso da una situazione in cui invece credeva profondamente…”

L’unica cosa che mi sono sentita di dirgli e’ che semplicemente il suo amico non riusciva a trovare pace.
Probabilmente non era in pace da molto tempo e non sapeva come trovare la pace che desiderava se non in quel modo li’. Quali che fossero i motivi dei suoi demoni.

Io so come ci si sente ad essere disperata. Talmente disperata da non riuscire a respirare, da non vedere una via d’uscita. Disperata al punto da prendere in considerazione qualunque alternativa pur di uscire da quel posto buio e spaventoso. Pur di avere finalmente pace.
Chi non e’ mai stato nel tombino della propria vita non puo’ neanche lontanamente immaginare cosa si prova ad avere cosi’ tanta pena per se stessi.

venerdì 8 giugno 2018

E mi ritrovo di nuovo inquieta.
E' la costante della mia vita l'irrequietezza, senza peraltro trovare sfogo.
Non riesco a farmi bastare le cose, e non riesco a stare in situazioni complicate. Ne' qui ne' la'. Da sempre, per ogni aspetto della mia vita.
Guardando indietro pero' ho fatto sempre la scelta piu' facile e sicura ma sarà stato giusto? Ragione o sentimento?
Credo che per me, come per tutti, il nocciolo della questione sia sempre e solo questo... che carattere di merda che ho...

venerdì 25 maggio 2018

La figlia di scorta - dicembre 2017
Sono uscita dall'ufficio sotto una pioggia battente.
Finalmente è finita anche questa giornata, come se fosse un sollievo il tempo ormai passato dimenticando che non tornerà più, e non avrò altre occasioni per impiegarlo in qualcosa di più piacevole per me stessa. Ma tant'è, è il significato del verbo lavorare.
Apro il portone di casa e mi ritrovo davanti mamma e papà, che invece stanno uscendo.
In un attimo di smarrimento mi domando se sono nel posto giusto, se è proprio casa mia insomma, o se è successo qualcosa. Il perché li trovo lì, sulle scale, con le loro difficoltà a scendere i gradini. Poi ricordo lo studio del dentista al piano rialzato.
"Tutto bene?" - chiedo.
"Ma sì" - risponde mio padre.
"Ah già, il dentista" - aggiungo per riempire il silenzio mentre mia madre sorride.
Non ho molto altro da dire, tengo la porta aperta mentre auguro loro buona serata "e ci vediamo domani a pranzo".
Salgo in casa, tolgo la giacca e le scarpe, do una grattatina sulla testa del gatto e solo allora penso che avrei potuto chiedergli di salire per un caffè, per salutare il gatto, per vedere la casa nella quale abito da cinque anni.
Ma non l'ho fatto, non avrebbero comunque accettato di farsi tre piani di scale.
E mi ritrovo nella solita routine serale.

La conversazione non è mai stato il punto di forza della mia famiglia. Beh no, non è del tutto vero. Tra me e mia sorella c'è sempre stata trasparenza, e con mia madre ci si raccontava e confrontava.
Noi tre facevamo abbastanza squadra. Facevamo, ora non più.

mercoledì 23 maggio 2018

Novembre  2017
In questo momento io e mia sorella siamo "kebela".
Questo termine in una lingua dialettale africana significa "essere su sponde opposte". Ecco, io e lei siamo in questa situazione.
Siamo già state "kebela" prima, e a mie spese e con grande dolore ho constatato che il modo migliore per gestire il nostro rapporto è lasciarla nel suo brodo.
A nulla vale o è valso in passato insistere, cercare la comunicazione, proporre soluzioni diverse da quelle che lei ha già nella sua testa. Si finisce nello scontro e nella ulteriore incomprensione.
Io le voglio bene, anche se a volte ho detto e ho avuto opinioni differenti, o dure.
Non so quali siano i suoi sentimenti nei miei confronti perchè spesso le parole discordano dalle azioni, e questo come altri in passato, è uno di quei momenti.
Spero che in un altro tempo si possa tornare ad essere sulla stessa sponda del fiume.