A un certo punto mi son trovata dall'altra parte, e non so ne' quando ne' come sia successo.
Dall'essere tormentata, sono passata a capire le ragioni che un
tempo sentivo pronunciare dai miei genitori facendomi ribollire il
sangue...
E' difficile da spiegare, ma me ne rendo conto quando ascolto o
affronto dilemmi miei o di altri sulla vita (quella pratica: spese,
famiglia, matrimonio, casa, tempo che manca...) in generale.
Vuol dire essere diventati adulti? Forse vuol dire essersi standardizzati al sistema.
C'e' un solo ambito dove ancora riconosco come un tempo ero (come
forse siamo stati tutti), ed e' il lavoro. Dove non accetto la mancanza
di soddisfazione, le regole del "morte tua, vita mia", del rimanere
oltre l'orario (anche se non necessario o inutile) perche' e' cosi' che
si ottiene un avanzamento....
Deduco che probabilmente la mutazione in "persona adulta" non e' ancora completa!
Qualcuno nasce adulto,qualcuno lo diventa, molti,fortunatamente rimangono immutabili nel tempo anche se le sembianze cambiano (io non ho più la coda,ma una meravigliosa pelata).Crescere è triste,la felicità è vivere da trentenne con l'esperienza di un sessantenne.
RispondiEliminaCiao,fulvio
eppure sì, credo sia questo, il diventare adulti.
RispondiEliminae sai qual è il trucco? che adulti fino in fondo, in tutto e per tutto, non lo si è poi mai.