venerdì 24 febbraio 2006

L'infinito


Sono giorni di leggera malinconia. Anche il cielo piange. E mi sembra che l'aria sia pervasa dalla tristezza cosmica di Leopardi. Affascina come questo autore affogava la sua tristezza (e diciamolo anche un po' di sfiga) tra versi e rime. Me lo ritrovo addosso, accanto, di fronte. E mi sorride mesto. Generazioni di studenti hanno immaginato quella collinetta solitaria ed il pensoso poeta intento ad osservare di la' da quella... ma io immagino che la piccola collina possa avere un altro nome, e allora provo a chiamarla Monte di Venere. Cosi' la prospettiva muta, si trasforma, e' tutt'altra... piu' dolce, intima, sommessa. Piu' seducente. Ancora tutto quadra e le parole sono ancora piu' belle nel loro nuovo significato, a formare un quadro semplice e toccante come un Caravaggio.
E questo mi pervade, mi scalda, mi avvolge. E la tristezza diventa miele sulle labbra... sulla pelle...

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
de l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
spazio di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.

4 commenti:

  1. Leopardi é stato un maestro nel saper trasformare il dolore in toccanti versi, anche se per il mio modestissimo parere troppo spesso si auto commiserava, e credo sarebbe stato meglio se avesse deciso di andare al di là di "quell'ermo colle". Di certo questo mio giudizio non intacca la sua genialità, la quale é indiscutibile. Uno di quei poeti che ti fanno sentire un pò meno solo.

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  2. Leopardi va contestualizzato. Va goduto nella bellezza dei versi, ma il suo "messaggio" è irrimediabilmente pessimista, razionalmente e cinicamente pessimista. Davvero viene voglia di "smontarlo" dando la colpa ai suoi scarsi successi amorosi^_^

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  3. Leopardi a me piaceva molto, me lo sentivo per certe cose vicino, poi ho iniziato ad averne paura...

    Quando "sentivo" la sua solitudine cercavo si starne lontano...

    C'è modo e modo di sentirsi soli... e sono anche, nella mia ignoranza, convinto, che una persona diventi "brutta" anche per i suoi pensieri.

    Un abbraccione, è un po che non ci sentiamo :)

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