lunedì 27 agosto 2018


Che razza di periodo….
 Mi sento di nuovo molto sola come non mi succedeva da molto tempo.
Mi ritengo diffidente di natura, bisogna conoscermi bene per superare (da entrambe le parti) la mia barriera di “educata disponibilita’”. Ciononostante non sono esente dall’affezionarmi facilmente alle persone. Cerco di tenere un po’ di distacco proprio per questo motivo, perche’ so che alla fine rimarro’ delusa dal fatto che la mia voglia di conoscere qualcuno non sara’ ricambiata.
Sono curiosa, credo che le persone in generale abbiano molte sfaccettature, quando ne incontro una che mi incuriosisce e mi stimola piu’ di altre mi fermo ad osservare e ad ascoltare.
Perche’ questo non accade di riflesso? Perche’ mai nessuno ha voglia di spendere un po’ di tempo per conoscere me, per ascoltare me un pochino piu’ approfonditamente? Sono cosi’ noiosa? Non sono sufficientemente degna?
E sono stanca… sono stanca di sentirmi invisibile (e forse pure di esserlo).
Mi rendo conto che ho voglia di un po’ di emozione, di romanticismo, di complicità. Ho voglia di qualcosa di nuovo, emozionante… mi sto accontentando delle briciole. Ma il meccanismo in cui alla fine ti ritrovi con il passare degli anni e’ uno schiaccia sassi e a volte non si ha la forza e l’energia per distogliersi da questa situazione, neanche la convenienza molto spesso.
Mi ripeto… ma mi affligge questa mia mancanza di coraggio.

domenica 19 agosto 2018

Raccolgo intorno il mio cuore,
di nuovo in pezzi.
Il mosaico che si crea
ancora una volta è diverso.
Mi sento stretta in questa pelle,
in questa vita.

Sono afflitta dalla mia mancanza di coraggio,
soprattutto.

lunedì 13 agosto 2018

Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'è un campo.
Ti aspetterò laggiù.

Jalaluddin Rumi (XIII sec.)

giovedì 26 luglio 2018


Leggo di destabilizzazioni…
Lo sono anche io in questo periodo, per cose spiacevoli e per cose piacevoli.
Quelle spiacevoli cerco di circoscriverle, arginarle, contenerle perche’ attualmente non posso ne’ dimenticarle, ne’ allontanarmene e ancor meno risolverle.
Quelle piacevoli invece non voglio e non posso definirle. Mi trovo coinvolta in una sorta di dimensione che a tratti mi sembra essere del tutto mia personale e a tratti ricambiata ma con toccate e fuga inaspettate e discrete fino alla perplessita’.
Questo gioco da cui dovrei staccarmi con un poco di razionalita’ in realta’ mi piace, mi solletica l’ego e lo spirito, mi serve per distrarmi dalle situazioni spiacevoli di cui sopra… ma mi crea anche una adrenalina e agitazione costante che mi affatica, mi rende stanca e insonne.
Alla fine probabilmente si esaurira’ di morte naturale, e forse per questo al momento continuo a giocare.
Per contro, ho anche bisogno di dormire...

lunedì 23 luglio 2018

"Se non puoi renderti insostituibile, renditi indimenticabile"
E' quello che sei riuscito a fare tu, dr. Bruno Rossi.
Fa' buon viaggio.

giovedì 19 luglio 2018

Pasticcio di riflessioni.

Eccomi ormai tornata dalle ferie estive… “sole, cuore, amore” e bon.
Sono stata bene e mi sono rilassata e, considerando la situazione lavorativa piuttosto stressante e ancor piu’ quella familiare (gestione genitori anziani), e’ stata assolutamente una manna dal cielo! Non mi sto lamentando.

Eppure…
Il mio animo, che conserva una porzione della particina avventurosa e incosciente tipica della adolescenza, vorrebbe impiegare il poco tempo a disposizione per partire, viaggiare, visitare luoghi piu’ o meno distanti e meno degradati dall’economia del turismo e del mondo globale.
La restante parte, in particolare le mie viscere gastrico-intestinali e l'apparato vestibolare, invece non reggerebbero.

Non lo nego, sono un po’ giu’. Torno con la ovvia consapevolezza di ritrovare intatti i problemi e le situazioni di sempre.
Cristallizzati come costruzioni di sale. Ed il distacco da esse le amplifica al ritorno, le rende meno sopportabili, piu’ insidiose.
Il dubbio che sto conducendo una vita di merda viene.

In questa mia vita ci sono cose che mi mancano quando sono via ma col passare del tempo il senso di nostalgia (quasi di abbandono), fortissimo quando ero piu’ giovane, si e’ invece attenuato e si affaccia la consapevolezza che la “casa” l’abbiamo in noi stessi, nei ricordi, nelle abitudini, nella cultura, nelle manchevolezze, nella profonda natura di quello che siamo.
Se dalle vacanze non si tornasse, ci si fermasse in un posto (con un clima piu’ compiacente), con il tempo ricreeremmo legami, hobbies, routine non cosi' diverse da quelle precedenti, rendendo inutile il cambiamento?

mercoledì 27 giugno 2018

La verita’ e’ che capita di incontrare molte persone diverse con il passare degli anni.
Capita di incontrare qualcuno e farci affascinare e magari farci una storia che dura un po’.
Capita di incontrare qualcuno che ci attrae terribilmente per non si sa quale motivo, anche quando in realta’ non e’ proprio il nostro tipo estetico, eppure per chissa’ quale oscuro funzionamento dei feromoni gli salteremmo addosso.
Capita a volte di trovarsi invece proprio con il tipo estetico ideale, e invece (mannaggia) l’attrazione non c’e’ e si rimane solo amici.
E poi capitano quelle rare, rarissime occasioni in cui incontri qualcuno che tutto sommato ti piace fisicamente, ma anche ti interessa per quello che dice e pensa. E allora cominci ad ascoltarlo, e piu’ lo conosci e piu’ hai voglia di conoscerlo. E ti fermi ad osservare. I suo modi, i suoi movimenti, tutto cio’ che va oltre le parole. Lasciandosi coinvolgere da qualcuno con calma, nel tempo, fino a quando non sei disposto piu’ a farne a meno.
E’ quando capitano queste rare, rarissime occasioni che non rimane che sperare che la stessa cosa sia accaduta anche dall’altra parte.